Napoli è terra di tradizioni secolari che si sono trasmesse di generazione in generazione. Il Presepe non fa eccezione: ciò che altrove è una decorazione natalizia nel segno della devozione, qui diventa una vera e propria arte, parte integrante della cultura locale. Il Presepe napoletano originale, infatti, è irrinunciabile e segue da secoli regole rigidamente codificate.
Le statue del presepe napoletano: piccoli capolavori di maestria artigiana
La tradizione del presepe napoletano affonda le radici nel XVIII secolo ed è una miscela di sacro e profano, che coniuga la santità della Natività con le raffigurazioni di momenti di vita quotidiana. Protagonisti della scena sono quindi i personaggi biblici, ma anche la gente comune che accorre a venerare la venuta di Cristo. Il Presepe tradizionale napoletano si popola così di statuette che raffigurano la Sacra Famiglia, gli Angeli, i Magi, ma anche le persone del popolo il cui abbigliamento e i cui attrezzi rimandano alle professioni che l'umanità ha portato avanti, immutate, dai tempi di Cristo sino a pochi secoli fa.
Le raffigurazioni tradizionali degli antichi mestieri sono delle piccole opere d'arte; molte di esse, però, non sono sopravvissute fino ai giorni nostri, a causa dell'estrema fragilità del materiale di cui sono costituite. Tradizionalmente prodotte in terracotta dipinta, negli anni le statue del presepe napoletano si sono arricchite di dettagli: vestiti in tessuti riccamente ricamati, preziosi accessori, perfette riproduzioni in legno degli attrezzi da lavoro, lana vera per riprodurre il vello delle pecorelle. Negli anni, quindi, le statue del Presepe napoletano sono diventati dei raffinati pezzi di artigianato, realizzati rigorosamente a mano. Proprio per questo motivo, non ne esiste una identica all'altra: ma sono proprio queste piccole differenze a costituire la ricchezza delle statuine, ognuna unica nel suo genere.
Cosa non deve mancare nel presepe napoletano?
I presepi napoletani moderni sono un tripudio di colori e di statuette di ogni tipo, in cui trovano spazio anche Maradona, Kate Middleton e Donald Trump. Ma tradizionalmente gli elementi essenziali sono una manciata. Fondamentale è il paesaggio rurale caratterizzato da mulini, paeselli e ruscelli, rigorosamente notturno e caratterizzato dalla presenza dello "scoglio" di forma rozzamente piramidale, a simboleggiare l'elevazione dal mondo terreno verso quello spirituale. In cima ad esso campeggia la stella cometa, che illumina la strada ai 12 venditori, ognuno dei quali rappresenta un mese dell'anno. Nella parte bassa della rappresentazione troviamo San Giuseppe e la Vergine Maria, circondati dalle statue dei pastori e degli angeli, nei pressi della struttura che simboleggia la povera grotta in cui Gesù venne alla luce. Tradizionalmente, però, la statua del Bambinello fa la sua comparsa nel presepe soltanto la sera del 24 dicembre, viglia del Natale.
Completano l'opera le statue dei tre Re Magi, inizialmente situate nella parte orientale della composizione, ma che nel giorno dell'Epifania vengono finalmente spostate nelle vicinanze della mangiatoia che accoglie Gesù Bambino, scaldato dal fiato del bue e dell'asinello.