Al tempo delle religioni politeiste, gli altari in pietra venivano edificati all'interno dei templi o anche in luoghi di culto minori, generalmente aperti, dove gli uomini potevano adorare le divinità.
Successivamente, con la religione ebraica, il legame tra gli altari e il sacrificio di animali ha continuato ad esistere, confluendo soprattutto all'interno delle sinagoghe.

Storia dell'altare cristiano: simbologia e storia

L'altare è senza dubbio uno dei principali simboli non soltanto della religione cristiana ma anche delle altre religioni o popolazioni. La parola "altare" deriva dal latino "ara", che rimanda al concetto di sacrificio: in origine, infatti, l’altare veniva utilizzato per sacrificare animali in onore delle divinità, e per questo venivano costruiti in pietra.

Al tempo delle religioni politeiste, gli altari in pietra venivano edificati all'interno dei templi o anche in luoghi di culto minori, generalmente aperti, dove gli uomini potevano adorare le divinità.
Successivamente, con la religione ebraica, il legame tra gli altari e il sacrificio di animali ha continuato ad esistere, confluendo soprattutto all'interno delle sinagoghe.
Con l'avvento del cristianesimo si arriva ad un'altra concezione dell'altare, sia per quanto riguarda la sua funzione sia per la costruzione. I primi altari cristiani vennero infatti costruiti in legno, solitamente di forma semplice e molto piccoli, perfetti per poter essere trasportati da un luogo all'altro.

Successivamente, quando è nato il cattolicesimo e il cristianesimo ortodosso, gli altari si sono notevolmente impreziositi sia da un punto di vista allegorico sia architettonico. Sono stati inseriti all'interno di chiese, al centro tra le due navate principali, e sono diventati l'elemento di racconto tra il fedele e la divinità.
Nella religione Cristiana Cattolica, in particolare, è molto frequente che il fedele si inchini passando di fronte all'altare poiché quest'ultimo simboleggia Cristo, data la presenza del tabernacolo.
Nel cristianesimo ortodosso questa simbologia è meno forte ma comunque l'altare rimane uno degli elementi principali dei luoghi di culto.

L’evoluzione nella storia dell’altare: le componenti dell'altare cristiano

Dopo un primo periodo in cui gli altari cristiani venivano costruiti in legno, tornano a essere utilizzati gli altari in pietra a seguito del Concilio nazionale di Epaone nel 517 d.C. che vieta l'edificazione di altri altari in legno.
Fino circa al VI sec. d.C. l'altare era posizionato al centro della navata, aperto su ogni lato in modo da consentire al sacerdote di passare e girare. Non era raro che sopra l'altare troneggiasse un baldacchino, che conferiva maggiore maestosità al tutto mettendo in connessione il fedele con il sacro.

Ma la vera svolta si ha con la nascita del tabernacolo contenente il corpo di Cristo, che domina l'altare il quale viene abbellito con tovaglie ricamate di un bianco splendente, reliquie di santi, paramenti e ornamenti vari. A tutto ciò si aggiunge l'organo, spesso posizionato sul retro dell'altare in posizione sopraelevata: ciò consente non soltanto di fare arrivare meglio il suono in tutta la Chiesa ma anche di conferire maggiore solennità all'altare stesso.

Per quanto riguarda la lavorazione, la maggior parte degli altari sono fatti a mano da artigiani professionisti, con materiali locali, così come il rivestimenti in marmo bianco o opaco.
Le decorazioni sono realizzate da artisti esperti, e variano tra le scene dell'ultima cena e quelle della passione di Cristo.