Lo stendardo processionale, anche identificato col termine più noto di "gonfalone" o con quello meno conosciuto di "pallione", è l'elemento rappresentativo di eccellenza nelle processioni e festività religiose.
Etimologicamente, il termine "stendardo" deriva dall'aggettivo francese "estandart" da tradursi con "stabile", "fisso", descrivendo in modo sintetico come questa paradigmatica icona religiosa appare: una grande stoffa fissata ad un bastone a sua volta sorretto da un'asta, generalmente molto lunga e robusta.

Realizzare uno stendardo processionale religioso

La realizzazione di uno stendardo processionale religioso richiede molta attenzione e professionalità, perché si tratta di un oggetto sacro destinato a rappresentare la comunità religiosa in occasione di importanti celebrazioni.

La prima cosa da fare è scegliere il disegno che si desidera riprodurre sullo stendardo. In genere, si opta per immagini religiose tradizionali come la Madonna, il Cristo, i Santi, oppure per scene bibliche significative. Una volta scelto il disegno, si procede alla realizzazione del progetto che prevede la scelta dei colori, dei materiali e delle tecniche da utilizzare. In base alla complessità del disegno, si può optare per la pittura a mano, per il ricamo a mano o a macchina o per l'applicazione di tessuti sovrapposti.

Il costo di un stendardo processionale dipende dalle dimensioni, dai materiali utilizzati e dalla complessità del disegno. In genere, si possono trovare stendardi di diverse fasce di prezzo, ma per un oggetto di alta qualità e destinato a durare a lungo nel tempo, si consiglia di affidarsi ad artigiani specializzati nella realizzazione di stendardi religiosi.

Lo stendardo processionale rosso è uno dei più diffusi nelle celebrazioni religiose, poiché il rosso è il colore della passione e del sacrificio di Cristo. Inoltre, il rosso è associato alla festa della Pentecoste, quando gli apostoli ricevettero lo Spirito Santo sotto forma di lingue di fuoco. Questi stendardi possono essere decorati con immagini di Cristo crocifisso, della Madonna Addolorata, del Cuore di Gesù o con raffigurazioni dei Santi patroni della comunità religiosa.

Lo stendardo processionale è un elemento fondamentale delle celebrazioni religiose e rappresenta la comunità religiosa nel suo insieme. La sua storia millenaria e le diverse tecniche utilizzate per la sua realizzazione lo rendono un oggetto sacro e di grande valore artistico. La scelta del disegno, dei materiali e delle tecniche da utilizzare per la sua realizzazione richiede molta attenzione e professionalità.

Lo stendardo processionale nei secoli

Per ritrovare le prime versioni dello stendardo processionale bisogna andare molto indietro nel tempo, fino addirittura al medio evo.
In questo periodo lo stendardo fa le sue prime comparse carico, però, di una valenza ben diversa da quella che ne diverrà la funzione definitiva nei secoli a venire.
E' una bandiera da guerra da esibire nelle prime file durante le prime incursioni conoscitive o i cruenti attacchi diretti.
Successivamente, durante il periodo dei Comuni, lo stendardo ne diviene il simbolo identificativo e negli anni immediatamente a seguire questa funzione la assolverà anche in ambito religioso, rappresentando in modo univoco realtà religiose di diversi ordini e gradi (confraternite religiose).
Le prime immagini di stendardi giunte fino a noi sono gelosamente custodite nella capitale: la "Traslazione solenne delle reliquie" presente in un affresco nella Basilica di San Clemente, la "Bandiera di San Giorgio" conservata nel Palazzo Senatorio, rispettivamente risalenti al X ed al XIII secolo.
Ad Assisi nel Museo Diocesano e Cripta di San Rufini è custodito lo stendardo di S. Francesco di Assisi e S. Leonardo della fine del secolo XIV.
Del secolo successivo è lo stendardo processionale rappresentante la flagellazione di Gesù Cristo di Luca Signorelli che si trova nella Pinacoteca di Brera (Milano).
Tra il XV ed il XVI secolo lo stendardo trova largo impiego tra gli ex-voto dopo pestilenze, carestie o avversità naturali di varia natura.
Grandi artisti non si sono sottratti alla realizzazione di stendardi; due esempi per tutti lo "Stendardo della Trinità" nato dalla mano del celeberrimo Raffaello Sanzio, che può essere ammirato a Città di Castello (Perugia) presso la Pinacoteca Civica e lo stendardo di S. Rocco eseguito da Giorgio Vasari, che si trova ad Arezzo nel Museo Diocesano d'Arte.

Lo stendardo processionale: elementi caratterizzanti

Lo stendardo processionale è costituito da una grande stoffa, il cosiddetto "drappo", che si presenta in forma rettangolare e può essere di materiali diversi, rigorosamente naturali, come il lino, il cotone, il velluto, la seta, la canapa.
Il drappo è fissato ad un bastone orizzontale che a sua volta è ancorato ad un'asta verticale o sospeso con corde, terminanti con delle nappe, ad uno a due bastoni verticali.
Nella parte inferiore lo stendardo è diversamente rifinito con vari elementi sartoriali dalle frange alla passamaneria di svariate materiali, forme, dimensioni e colori.
Infine la parte fondamentale dello stendardo: le immagini raffigurate che sono tutte prese in prestito dalle iconografie religiose e riprodotte in forma di dipinto, ricamo o applicazioni in tessuto sovrapposto.
Tra le raffigurazioni maggiormente ricorrenti negli stendardi processionali vi sono figure di Madonna, del Cristo, di Santi e Pontefici solitamente riprodotte in piedi o sedute su grandi troni; ampio spazio è dedicato anche ad episodi simbolo della storia religiosa o accadimenti miracolosi ufficialmente riconosciuti.
Si tratta, comunque, sempre di immagini semplici dal grande impatto visivo, facilmente identificabili e memorizzabili.
In virtù della sua forma e funzione, lo stendardo riporta immagini su entrambe le facce e per far questo si può ricorrere a due diverse tele unite insieme mediante un telaio, generalmente in legno, o ad una unica stoffa lavorata su entrambi i lati.
Si avrà così un "recto" che riporta l'immagine considerata principale ed un "verso" in cui possono anche comparire scritte oltre a figure simboliche.
Esistono anche eccezioni che riportano versioni diverse da questi che possono essere ritenuti stendardi tradizionali eseguiti su grandi tele di legno fissate su telai dello stesso materiale.

Nelle processioni religiose, lo stendardo processionale è solo uno degli arredi che accompagnano la celebrazione. La sequenza degli arredi processionali dipende dalla tradizione religiosa e dalle esigenze della celebrazione, ma in genere prevede l'uso di candelabri, croci processionali, statue, reliquie e altri oggetti sacri. Il corteo processionale è guidato dalla croce processionale, seguita dagli acoliti con i ceri accesi, quindi dai portatori degli stendardi processionali e dalle statue dei Santi e della Madonna. Nella sequenza degli arredi processionali, lo stendardo processionale occupa un posto di rilievo perché rappresenta la comunità religiosa e il significato della celebrazione.

Chiudiamo con una piccola curiosità: lo stendardo ha dato il proprio nome ad una battaglia, detta "battaglia dello stendardo" appunto, per la presenza al centro dello schieramento inglese, su di un carro con ostie consacrate, degli stendardi dei vescovi di York, Beverley e Ripon, che si combatté il 22 agosto 1138 nello Yorkshire.