L'ostensorio è senza dubbio uno strumento molto importante per ogni tipo di celebrazione religiosa. Esso non può assolutamente mancare in occasione della Santa Messa, in particolare durante il solenne momento dell'esposizione e della consegna dell'eucaristia. Scopriamo insieme di cosa si tratta e qual è il suo significato sia dal punto di vista religioso che da quello culturale. Per un oggetto ecclesiastico di elevata rilevanza.
Che cos'è l'ostensorio e qual è la sua storia
Come già accennato nelle righe precedenti, l'ostensorio è uno strumento religioso realizzato con materiali molto pregiati. Esso viene messo in mostra davanti a tutti i fedeli in occasione dell'esposizione solenne del Corpo di Cristo, ossia l'ostensione dell'Ostia consacrata. In particolare, il suo ruolo viene evidenziato quando si procede all'adorazione eucaristica, che proietta direttamente verso i momenti della Comunione in occasione di una qualsiasi celebrazione religiosa. Le sue origini sono fondate molto lontano. La prima apparizione dell'ostensorio risale addirittura al XIII secolo, con la nascita della festività dedicata al Corpus Domini. Nei primi secoli dalla sua comparsa, la sua presenza è piuttosto rara ed è riservata soltanto a momenti molto solenni. Inizialmente, tale oggetto era rappresentato tramite una semplice croce o un'immagine dal forte impatto mistico, oltre a cibori e reliquiari di ogni genere. La seconda metà del XV fu caratterizzata dalla conformazione a torretta o tempietto, i cui materiali più diffusi erano l'oro e soprattutto l'argento. La parte centrale era caratterizzata da una piccola luna, la cui forma era determinata dall'inserimento dell'ostia. Ai lati, ecco una lunga sequenza di pinnacoli. Fin dagli albori, tale composizione era molto ammirata sotto l'aspetto puramente artistico. Le cose iniziarono ad avvicinarsi alla realtà attuale nel corso del Concilio di Trento, risalente al XVI secolo. La piccola luna lasciò spazio ad una sorta di sole circondato da una sequenza di raggi solari. L'Adorazione Eucaristica e San Bernardino da Siena suggerì ai ministri della Chiesa di aggiungere vari ornamenti per rendere l'oggetto sempre più ben decorato, come ad esempio le spighe di grano e i grappoli d'uva. Come si può notare, il percorso verso gli ostensori attuali è stato lungo e laborioso.
L'intenso significato religioso dell'ostensorio
Il senso di un accessorio pregiato quale l'ostensorio non si ferma soltanto alla mostra davanti ad un gran numero di fedeli di un oggetto dal forte impatto cattolico. L'obiettivo di chi celebra la Santa Messa ed ogni tipo di liturgia è quello di illustrare un qualcosa di miracoloso a chi crede nel Signore e a Gesù Cristo. Tale aspetto viene evidenziato anche in occasione della celebre Ostensione della Sacra Sindone. Un'immagine di questo genere non si limita a far vedere il proprio enorme pregio, ma viene adoperato anche per consentire a tutti gli uomini di contemplare dolori e sofferenze, comprese quelli che non si riescono a capire fino in fondo. Non a caso, il termine ostensione non viene quasi mai utilizzato nel linguaggio quotidiano per oggetti terreno, ma soltanto sotto un aspetto puramente religioso. L'ostensorio non va quindi soltanto mostrato, ma anche ammirato e contemplato da parte dei fedeli che hanno tutta l'intenzione di comprendere il dolore umano. Lo stesso significato viene posto in evidenza anche in occasione dell'Ostensione del Corpo di Sant'Antonio. In tale circostanza, tantissimi adepti hanno potuto ammirare le spoglie di Sant'Antonio da Padova e le hanno venerate in ogni suo elemento, senza alcun confine. Nell'ostensorio, i fedeli possono riconoscere fino in fondo la presenza di Cristo e affidarsi al Divinissimo Sacramento con tutta la religiosità della quale dispongono. Gesù accoglie i fedeli e fa in modo che possano partecipare alla sua comunione di spirito, in un culto che viene ravvivato in ogni celebrazione religiosa. Al momento dell'esposizione, i ministri della Chiesa devono accendere due, quattro o sei ceri e utilizzare l'incenso per sottolineare la solennità del momento. Dopo l'adorazione eucaristica, l'ostensorio va riposto all'interno del suo apposito tabernacolo, in un rito solenne di elevata intensità.