Il suono delle campane della chiesa, oltre che scandire il ritmo della giornata di ogni villaggio e quartiere, annuncia l'inizio e la fine di una liturgia. Anche durante la messa, però, si è soliti sentire una campanella suonare. Un rito che rimarca i momenti più importanti della funzione, che giunge a noi dai tempi in cui la messa veniva celebrata in latino.
Le campane e la campanella
I suoni della campanella, delle campane, dell'organo e dei cori sono quelli che, solitamente, siamo soliti collegare alle celebrazioni in chiesa.
Le campane, oltre che suonare ad ogni ora del giorno, annunciano ai fedeli quale funzione sta per cominciare in chiesa. Il loro ruolo non si limita a questo: possono annunciare un avvenimento che ha segnato la vita della comunità durante il corso della giornata, una buona novella o una triste realtà.
Il suono della campana è differente a seconda di cosa voglia comunicare: l'inizio e la fine della messa, un matrimonio, un funerale, la morte del Signore, la nascita o la dipartita di un membro della comunità. Sentire le campane suonare provoca reazioni di gioia e di sconforto, di felicità e di tristezza, un suono che si è soliti collegare alla divinità e che propone ai fedeli momenti di riflessione e di preghiera spontanei e sentiti. Da sempre, l'inizio e la fine delle celebrazioni cattoliche sono scandite da questo suono inconfondibile, ma un altro tintinnio, più acuto e meno forte, fa capolino durante la funzione: quello della campanella.
La campanella viene suonata durante tutte le celebrazioni, per rimarcare i momenti salienti della funzione. Solamente nelle messe solenni non è previsto il suo utilizzo.
Il suono della campanella durante la messa
Il suono della campanella durante le funzioni deriva dai tempi in cui la messa veniva celebrata in latino. Visto che la maggior parte dei presenti non riusciva a comprendere al meglio le parole pronunciate dal sacerdote, la campanella veniva suonata per richiamare l'attenzione del pubblico, così che potesse stringersi in riflessione e in preghiera.
Il ritmo con il quale viene suonata la campanella aumenta il pathos della funzione, e il coinvolgimento emotivo di tutta la chiesa. Il momento nel quale il sacerdote sta pronunciando il Sanctus, ad esempio, viene sempre rimarcato dal tintinnio della campanella.
Oggi, nelle funzioni moderne recitate in italiano, il suono della campanella è parte stabile del cerimoniale e viene utilizzato per sottolineare i momenti significativi della celebrazione, per fare in modo che le anime nella platea si uniscano in un unico sentimento.
Il tintinnio della campanella, ad esempio, sottolinea i momenti cruciali della predica del sacerdote, e invita i fedeli a momenti di riflessione.
Prima dell'esibizione del pane e del vino, e immediatamente dopo, la campanella viene suonata per rimarcare il peso del momento e la grandezza del sacrificio che il Signore ha compiuto per tutti noi.
Per caricare il momento di pathos, inoltre, prima della comunione, un chierico, o qualsiasi fedele d'accordo con il sacerdote, suona la campanella, così che i fedeli si possano disporre educatamente in fila e ricevere il corpo di Cristo. In questo momento, oltre che amplificare il senso di partecipazione e di comunità, il tintinnio della campanella suggerisce a chi si approccia a ricevere l'eucarestia l'idea di intraprendere un rinnovato percorso interiore.